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Museo del Sottosuolo: una serata da Le mille e una nota con Mario Romano Quartieri Jazz

Penulis : Ufficio Stampa Quartieri Jazz on martedì 15 luglio 2014 | 01:08

 Napoli - Sabato 19 luglio alle 21.30 Mario Romano Quartieri Jazz, nella formazione del Trio e dell’Orkestrine (http://kimera6.wix.com/quartierijazz)  torna al Museo del Sottosuolo di Napoli (ingresso da piazza Cavour, 140, lato Rione Stella).

A 25 metri nelle viscere della terra partenopea, prenderanno vita nuove alchimie in jazz.

 Con lui tutta la “ banda” al completo, è il caso di dirlo.

Come ricordano i componenti  della band “suonare nei luoghi storici della propria città è sempre suggestivo, è un po’ come fare parte per qualche ora della magia dei quei luoghi. Contribuire a farli vivere, a farli conoscere, è la cosa più entusiasmante!”



Mario Romano farà vibrare il cuore pulsante della sua chitarra manouche, Gianluca Capurro imbraccerà la chitarra classica, Luigi Esposito darà fiato alla sua melodica, Caterina Bianco sprigionerà note con la leggiadria del suo archetto combinato al vigoroso legno del violino, Martina Mollo danzerà con le dita sui tasti bianchi e neri della sua fisarmonica, Ciro Imperato intreccerà un armonioso dialogo dell’anima con le note del suo basso, Emiliano Barrella darà spazio alle percussioni con il suo cajon.

Ma l’alchimia di note che aspetta gli spettatori, sabato 19 luglio, tra le spesse pareti tufacee di uno dei più importanti ricoveri antiaerei partenopei non finisce qui.

Infatti guest star della serata sarà Gianluca Mercurio con le percussioni etniche della sua tammorre.
“Il mio intervento nel concerto di Mario Romano  - racconta Mercurio - nasce dall'esigenza di fondere la musica gypsy jazz con le sonorità e i ritmi della nostra tradizione. Io sono un percussionista etnico, pur essendomi diplomato al Conservatorio di Salerno in percussioni classiche. Da anni studio le percussioni della nostra tradizione e in generale le percussioni etniche”.

La serata prevede l’ingresso con visita libera al Museo del Sottosuolo, il concerto ed un calice di vino da vitigni autoctoni, serviti da sommelier Ais e barman Aibes, offerto dal partner, il Wine Bar Scagliola. La quota di partecipazione all inclusive è di 12 euro.





UNA SERATA DA LE LE MILLE E UNA NOTA

Durante la serata,  il suono ritmico ed a tratti “tribale” delle tammorre incontrerà l’intensità delle note della chitarra manouche di Mario Romano

Un sound sprigionato dal pizzicamento con maestria delle corde.

Un suono che racconta dell’impegno di uno “scugnizzo partenopeo”,  un giovane ribelle ai soprusi ed alle imposizioni, che ha sempre creduto in se stesso e nei propri sogni e che ama la sua città e si batte per il suo riscatto, pronto a “consumarsi per lei”.

Ed ecco l’intreccio con la chitarra classica di Gianluca Capurro, che guarda oltreconfine e si arricchisce con diverse influenze in musica, condensandole nel suono malinconico sprigionato dalla sua ‘compagna di viaggio’, di crescita e di esplorazione del mondo e dell’esistenza.

Luigi Esposito, come un moderno pifferaio magico, saprà stregare con i suoni ammalianti emessi dalla sua melodica,  strumento musicale simile all'accordeon e all'armonica, dotato anche di tastiera.


Il rapporto di Luigi con la tastiera del suo strumento, in qualunque forma esso si presenti, è improntato all’unicità, strumento di comunicazione, in grado di mettere d’accordo cuore e mente e tradursi in azione. La musica è ragione di vita, forma potente di dialogo, ricca di verità. “La musica non può essere fraintesa – sottolinea Esposito – le parole sì”.

E’ poi il momento di incontrare il violino di Caterina Bianco, così in simbiosi con esso, da “sentirsi incompleta” quando lui non l’accompagna nelle sue peregrinazioni esistenziali, e così compenetrata ed avvolta dalla musica da pensare che “non sarebbe mai potuta andare in altro modo, e che comunque non avrebbe potuto fare a meno della melodia”.

La fisarmonica di Martina Mollo arriva a condire il tutto con un pizzico pepato di poesia.




“Con grande forza e professionalità – dice – siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di unire le nostre personalità musicali, seppur molto diverse tra loro. Non sono una jazzista nè mi interessa esserlo. Mi sono diplomata in pianoforte e poi mi sono lasciata prendere dalla musica. Poi si incontrano amici e ci si trova a suonare insieme e da lì parte tutto…”.

Una forza espressiva ed un’unione di intenti e di sentire che fluisce nella musica che la band suona, capace di dar vita ad una “dimensione sonora vera e distintiva”.

Ed ecco la vitalità del basso di Ciro Imperato: “Lo strumento che maggiormente è in sintonia con le corde della mia anima è il basso, fondamentale sia per la ritmica che per l'armonia. Posso affermare che il basso ( e ancora di più il contrabbasso che permette un rapporto ‘fisico’ più intenso) è veramente un prolungamento del mio corpo, in quanto mi consente di esprimere immediatamente quello che ascolto e sento”.



A chiudere il cerchio dell’alchimia musicale una doppia vibrazione fatta di battiti: quella del cajon di Emiliano Barrella e quella delle tammorre di Gianluca Mercurio.

“Essere un batterista napoletano è una responsabilità – sottolinea Barrella -. Dobbiamo provare a portare avanti una tradizione. La batteria, così come il cajon, sono per me strumenti che mi consentono di amplificare la mia capacità di entrare in relazione con gli altri”

Ad impreziosire ed “incendiare” definitivamente la serata ci penseranno le tammorre di Gianluca Mercurio, guest star della serata (http://www.gianlucamercurio.com/) .

“Nel mio percorso formativo – spiega Mercurio -  sono passato dalle percussioni classiche, cioè quelle sinfoniche, che si suonano in orchestra, nella musica classica ad esempio (timpani, marimba, rullante ecc) a quelle etniche, cioè le percussioni dei vari paesi del mondo, presenti nella musica tradizionale dei vari popoli (congas, bongò, djembé, tammorra e simili)”.

Ad influenzare profondamente il suo percorso musicale Vito Mercurio, violinista della Nuova Compagnia Di Canto Popolare nella formazione storica, cioè quella dalla Gatta Cenerentola in poi (opera di Roberto De Simone).

Variegate le collaborazioni musicali della guest star della serata:  da Napoli Centrale di James Senese a Carlo Faiello, passando per Eugenio Bennato, Antonella Morea, l’Accademia Mandolinistica Napoletana, Media Aetas, Rua Port’Alba e Giovanni Mauriello.


La prenotazione è obbligatoria inviando una mail su booking@ilmuseodelsottosuolo.com (specificando almeno un nome e cognome di riferimento, un indirizzo e-mail valido se diverso da quella di invio, un recapito telefonico per comunicazioni urgenti ed il numero totale dei partecipanti alla serata).

 Il Museo del Sottosuolo

Piazza Cavour, 140 – 80137 | Napoli

Per maggiori informazioni sulle attività generali del Museo del Sottosuolo



Ufficio Stampa di Mario Quartieri Jazz e de Il Museo del Sottosuolo : Dr.ssa Tania Sabatino,


Mobile: 3312086848, 3205741842, e-mail: ufficiostampaquartierijazz@gmail.com, ufficiostampalmdt@gmail.com

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